"Grave preoccupazione su alcune parti del provvedimento"
Il Consiglio nazionale dell'Associazione Medici Cattolici Italiani (Amci), riunitosi a Roma, in merito al ddl in discussione al Senato sulle "norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento", esprime in una nota "grave preoccupazione su alcune parti del provvedimento". Secondo l'Amci, "nel ddl, a motivo dell'autodeterminazione del paziente, si vuole che sia inderogabile il vincolo per il medico alla volontà del malato, da attuare anche per via giudiziaria". I medici cattolici chiedono, allora, che "nella legge sia contemplata in modo esplicito la facoltà di obiezione di coscienza da parte del medico e degli operatori sanitari e inoltre non sia prevista l'obbligatorietà all'attuazione della legge da parte di strutture sanitarie che siano dotate di un Codice Etico difforme dalle norme applicative del provvedimento".
"Grave, ancora - prosegue la nota -, è la previsione nel testo di includere l'idratazione e la nutrizione artificiali tra i trattamenti che possono essere rifiutati o sospesi in qualunque momento". A giudizio dell'Amci questi sono sempre dovuti ad ogni persona. Infine, i medici cattolici, "respingono ogni possibile azione eutanasica, comunque mascherata, al pari di qualsiasi forma di accanimento terapeutico e di abbandono di cura del paziente. Rivolgono, pertanto, un accorato appello alla classe politica, affinché lo Stato democratico, laico e aconfessionale, nella sua legislazione tuteli e promuova sempre il bene della salute e il rispetto della vita umana".
In testa alle regioni virtuose l'Abruzzo con una Dat ogni 146 abitanti seguita da Marche (153,33) e Piemonte (159,39). Maglia nera al Lazio all'ultimo posto con (346,38), seguita da Campania (336,54) e Sardegna (301,9)
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